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Fruire

Page history last edited by Paolo E. Castellina 4 years ago

Fruire

 

früire v. intr. e tr. [dal lat. frui] (io früisco, tu früisci, ecc.; aus. avere). – Godere, soprattutto nel senso di avere, giovarsi di qualche cosa o, con significato più recente, di averne la disponibilità: fruire di un diritto, di una riduzione, di una rendita, di varie agevolazioni; fruire dei beni della cultura. L’uso transitivo è meno comune e, spec. nel linguaggio letterario., può avere senso più ampio, ad es.: fruire la beatitudine celeste.

 

fruizione /frui'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo fruitio-onis, der. di frui "godere"]. - 1. [il fruire di un bene] ≈ godimento. 2. a. [il servirsi di qualcosa: la f. dei nuovi prodotti della tecnica] ≈ consumo, uso, utilizzazione, utilizzo. b. (crit., filos.) [possibilità di accesso e di partecipazione ai beni della letteratura e dell'arte: la f. della poesia] ≈ ricezione.

 

"Sei stato creato per fruire la beatitudine celeste e l'eterna gloria. Perché nelle cose transitorie poni la tua speranza? Perché più ti affliggi per le cose mondane (che non sono tue, non l'hai da portare teco) che per acquistare i beni spirituali ed eterni che per te eternamente sono fatti? Tu che sei stato consacrato a Dio nel battesimo e caratterato con i doni dello Spirito Santo, perché ora ti dai nelle mani del pessimo nemico e ti fai servo vilissimo dei vizi e delle sporchezze? E poiché sai molto bene che il diavolo cerca con ogni astuzia e con tutte le sue forze la tua rovina, la tua dannazione, perché gli credi? Perché gli consenti? Perché gli obbedisci? Perché lo servi e disprezzi i consigli salutiferi del tuo Creatore? Perché ricusi i santi avvertimenti? Attendi, attendi un poco diligentemente e considera ben quanto grande d'importanza sia quella perversità tua, quanto grande ingratitudine tu usi contro la Divina Maestà. Ritorna a penitenza e cerca la vera beatitudine, acciò tu non sia computato nel numero di coloro i quali pensarono che la nostra vita fosse un gioco; se tu non vuoi giocare veramente l'anima tua sopra il tavoliero di Satanasso e farla schiava perpetua nelle fiamme infernali. Iddio per sua pietà ce ne deliberi e ci dia il lume della grazia sua per tornare nel dritto sentiero della salute" (Vincenzo Auriccio, di Todi, 1585, p. 14).

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