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Packer, James Innel

Page history last edited by Paolo E. Castellina 4 years, 1 month ago

James Innell Packer

 

James Innell Packer nasce a Gloucester (Inghilterra) il 22 luglio 1926. Egli si colloca nell'area della teologia evangelica riformata ed è considerato uno dei più importanti teologi evangelici del 20 ° secolo. Figlio di un impiegato delle ferrovie, Packer vince una borsa di studio per frequentare l'università di Oxford. Là, come studente, incontra C. S. Lewis, i cui insegnamenti diven-teranno l'influenza principale della sua vita. In un incontro dell'Unione degli studenti cri-stiani dell'università è consacrata alla sua vita al servizio di Cristo. Dopo aver trascorso breve tempo insegnato greco all’Oak Hill College di Londra, Packer è entrato al seminario della Wycliffe Hall di Bristol per studiarvi teologia ed è ordinato ministro della Chiesa di Inghilterra. Si distingue subito come leader dell’ala evangelicale della Chiesa di Inghilterra. Nel 1978 firma la Dichiarazione di Chicago sull'inerranza biblica, che afferma la posizione conservatrice sull'autorità della Bibbia.

 

Nel 1979 Packer, dopo aver insegnato e predicato per 27 anni in Inghilterra, si è trasferito a Vancouver (Canada) per insegnare teologia sistematica al Regent College. Scrittore e conferenziere prolifico, Packer è ampiamente riconosciuto nei circoli prote-stanti come uno dei teologi e storici più importanti dell'era moderna. Contribuisce frequentemente alla rivista Cristianesimo. Oggi diventandone direttore esecutivo. Si è puramente distinto come sincero sostenitore dell'ecumenismo, benché sia ​​persuaso che l'area delle chiese non possa avvenire a spese della dottrina protestante ortodossa. L'appoggio che dà al movimento ecumenico è attirato dalle aspre critiche di evangelici conservatori. Nel 1996 diventa Professore di Teologia del Board of Governors del Regent's College.

 

Packer si è distinto puro per la sua passione per i teologi puritani. Il loro comprensio-ne di Dio e delle Sue vie, ha largamente dimenticato la sua spiritualità e prospettiva teologica. Packer è stato puro direttore generale della versione biblica inglese Versione standard inglese, una revisione della versione standard rivista.

 

J. I. Packer è sposato con Kit ed ha tre figli.

 

La rivista TIME lo reputa uno degli evangelici più influenti d'America insieme a Billy Graham e John Neuhaus, un vero e proprio “Salomone dottrinale” che media ogni dibatti-a da quale particolare traduzione biblica sia accettabile a fino a che punto considerato essere legittima la spiritualità pentecostale. Packer si distingue nell'adoperarsi a promuovere quell’unità fra gli evangelici che può facilmente cadere vittima delle sue tensioni inter-ne. In un tributo simile a questo, il teologo americano Mark Knoll, scrive nel cristianesimo oggi: “La capacità di Packer di trattare argomenti di grande importanza in frasi acute e succinte, è una delle ragioni per le quali, è come autore che come conferenziere, egli ha svolto un ruolo tanto importante tra gli evangelici negli ultimi quarant'anni.

Fra le sue opere rammentiamo: Il Fondamentalismo e la Parola di Dio [Fundamenta-lism and the Word of God (1958; ristampato 1984)]; Stare al passo con lo Spirito [Keep In Step with The Spirit: Finding Fullness In Our Walk with God (1984, ristampato 2005)]; Conoscere Dio [Knowing God (1973, ristampato 1993]; Evangelizzazione e sovranità di Dio [Evangelism and the Sovereignty of God (1991]; La ricerca della santità: la visione puri-tana della vita cristiana [A Quest for Godeness: The Puritan Vision of the Christian Life (1994)]; Teologia in sintesi [Concise Theology: A Guide to Historic Christian Beliefs (2001)]; Una sola fede [One Faith: The Evangelical Consensus with Thomas Oden (2004)].

 

Citazione citabile:

 

“Tutti i cristiani credono nella sovranità divina ma alcuni non sono consapevoli di ciò che fanno, e erroneamente immaginano e insistono nel rifiutarlo. Cosa causa questo strano stato di cose? La causa principale è la stessa della maggior parte dei casi di errore nella Chiesa: l'intrusione di speculazioni razionalistiche, la passione per la coerenza sistematica, una riluttanza a riconoscere l'esistenza del mistero e a lasciare che Dio sia più saggio degli uomini, e un conseguente assoggettamento della Scrittura alle supposte esigenze della logica umana. La gente vede che la Bibbia insegna la responsabilità dell'uomo per le sue azioni; non vedono come ciò sia coerente con la sovrana Signoria di Dio su quelle azioni. Non si accontentano di far convivere le due verità fianco a fianco, come fanno nelle Scritture, ma saltano alla conclusione che, al fine di sostenere la verità biblica della responsabilità umana, sono tenuti a respingere ugualmente la bibbia e ugualmente vera dottrina della sovranità divina e spiegare il gran numero di testi che la insegnano. Il desiderio di semplificare eccessivamente la Bibbia tagliando i misteri è naturale per le nostre menti perverse, e non sorprende che anche i bravi uomini dovrebbero esserne vittime ”[J. I. Packer].

 

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