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Credo atanasiano

Page history last edited by Paolo E. Castellina 4 years ago

Simbolo Atanasiano

 


Il Simbolo Atanasiano (Quicumque vult) è un simbolo della fede che prende questo nome perché attribuito dalla tradizione cristiana a Sant'Atanasio (295-373), arcivescovo di Alessandria d'Egitto. È significativo soprattutto per la dottrina trinitaria, che esprime in maniera forte per combattere l'arianesimo.
Nella liturgia della chiesa occidentale era recitato nell'ufficio domenicale di prima. La chiesa orientale invece non l'ha mai usato.
È stato tramandato in greco e in latino. La maggioranza dei critici ritiene che sia stato scritto originariamente in latino e non in greco; e non nel IV secolo, ma almeno un secolo più tardi. La teologia che ne traspare è molto vicina a quella di Sant'Ambrogio di Milano.
I critici attuali non si accordano sull'attribuzione:

  • Karl Künstle lo attribuisce a un vescovo spagnolo antipriscillanista;
  • L. G. Morin lo ritiene opera del secolo VI, probabilmente di San Martino di Braga;
  • H. Brewer lo attribuisce a Sant'Ambrogio;
  • J. Stiglmayr lo ritiene di San Fulgenzio di Ruspe.


(1) Chiunque voglia venir salvato, è necessario anzitutto che abbia la fede cattolica:
(2) se qualcuno non l'avrà conservata integra e inviolata, senza dubbio perirà in eterno.
(3) La fede cattolica è che veneriamo un solo Dio nella Trinità, e la Trinità nell'unità,
(4) non confondendo le persone, né separando la sostanza:
(5) altra è la persona del Padre, altra del Figlio, altra dello Spirito Santo;
(6) ma unica è la divinità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, eguale la gloria, coeterna la maestà.
(7) Quale il Padre, tale il Figlio, tale anche lo Spirito Santo:
(8) non creato il Padre, non creato il Figlio, non creato lo Spirito Santo;
(9) immenso il Padre, immenso il Figlio, immenso lo Spirito Santo;
(10) eterno il Padre, eterno il Figlio, eterno lo Spirito Santo;
(11) e tuttavia non tre eterni, ma un solo eterno;
(12) come neppure tre non creati, né tre immensi, ma un solo non creato e un solo immenso.
(13)Così pure onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente lo Spirito Santo,
(14) e tuttavia non tre onnipotenti, ma un solo onnipotente.
(15) Così Dio il Padre, Dio il Figlio, Dio lo Spirito Santo;
(16) e tuttavia non tre Dei, ma un solo Dio.
(17) Così Signore il Padre, Signore il Figlio, Signore lo Spirito Santo;
(18) e tuttavia non tre Signori, ma un solo è Signore:
(19) giacché come veniamo obbligati dalla verità cristiana a professare ogni persona singolarmente come Dio e Signore,
(20) così la religione cattolica ci vieta di parlare di tre Dei o Signori.
(21) il Padre non fu fatto da nessuno, né creato, né generato;
(22) il Figlio è solo dal Padre, non fatto né creato, ma generato;
(23) lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio, non fatto né creato, né generato, ma procedente.
(24)Dunque un solo Padre, non tre Padri, un solo Figlio, non tre Figli, un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.
(25) E in questa Trinità nulla prima o dopo, nulla maggiore o minore,
(26) ma tutte le tre persone sono tra loro coeterne e coeguali.
(27) Così che in tutto, come già è stato detto sopra, dobbiamo venerare sia l'unità nella Trinità sia la Trinità nell'unità.
(28) Chiunque vuole essere salvato deve così pensare della Trinità.
(29) Ma è necessario per la salvezza eterna credere anche fedelmente l'incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.
(30) È dunque fede retta che rendiamo e professiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio di Dio è Dio e uomo:
(31) è Dio generato dalla sostanza del Padre prima dei secoli, ed è uomo nato dalla sostanza della madre nel tempo;
(32) perfetto Dio, perfetto uomo sussistente di anima intelligente e di carne umana;
(33) eguale al Padre secondo la divinità, inferiore al Padre secondo l'umanità;
(34) egli, sebbene sia Dio e uomo, non è tuttavia in due, ma un solo Cristo;
(35) uno solo però non per la trasformazione della divinità in carne, ma per l'assunzione dell'umanità in Dio;
(36) uno solo nella sua interezza, non per confusione della sostanza, ma per l'unità della persona.
(37) Infatti come un solo uomo è anima intelligente e carne, così unico Cristo è Dio e uomo.
(38) Egli patì per la nostra salvezza, discese agli inferi, il terzo giorno risuscitò dai morti,
(39) ascese ai cieli, siede alla destra del Padre, di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
(40) Alla sua venuta tutti gli uomini risorgono con i loro corpi, e renderanno ragione della loro opere;
(41) e quanti operarono il bene, andranno alla vita eterna, quanti invece il male, nel fuoco eterno.
(42) Questa è la fede cattolica: chiunque non l'avrà creduta fedelmente e fermamente, non potrà essere salvato.

Fonte

(Liturgia, Bloud et Gay, 1931, p. 587)     

 

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