Sacramento
Storia del termine
Il termine "sacramento" deriva linguisticamente dalla cultura latina ed è stato accreditato per l'influsso determinante della tradizione del cristianesimo occidentale[1]. Come tale non si trova nella Bibbia.
L'uso civile. "Sacramento" deriva dal termine latino "sacramentum". Nell'antichità latina, al di fuori dal cristianesimo, esso significava in generale "qualcosa di sacro". Nelle procedure legali "sacramentum"era chiamato il deposito in denaro dato come garanzia in tribunale da due litiganti. Se non si giungeva alla composizione della loro contesa, quel denaro veniva destinato ad opere di religione ("a sacro"). In senso secondario significava il processo giudiziario stesso. Nell'uso militare esso esprimeva l'obbligo, l'impegno, assunto dal soldato verso il governo della nazione, poi il giuramento stesso dal quale era legato, in seguito qualsiasi giuramento, tanto che "giurare" si diceva "sacramentum dicere".
L'uso cristiano. L'uso ecclesiastico di "sacramento" è stato influenzato da varie circostanze ed applicato, in genere a qualsiasi cosa sacra o consacrata, poi a qualsiasi cosa che avesse un significato nascosto. In questo senso era applicata a tutti i riti e cerimonie religiose.
Questo lo porta in contatto con la parola greca "mysterion", letteralmente "un segreto", qualcosa nella conoscenza della quale una persona doveva essere iniziata. Da cui la versione latina della Bibbia, detta "Vulgata" usa "sacramentum" per tradurre "mysterion"[2], che ricorre 27 volte nel Nuovo Testamento. Viene così ad indicare in senso lato qualsiasi segno dal significato religioso, inclusi, ma non esclusivamente, il Battesimo e la Cena del Signore. Tutti i riti e cerimonie religiose, il segno della croce, l'unzione con olio ecc. erano così chiamati "sacramenti". Agostino chiama frequentemente il significato mistico ed allegorico della Scrittura un sacramento. Girolamo chiama "sacramenti" il predicare, benedire, confermare, l'espressione di comunione, il visitare infermi, e il pregare. E' evidente, perciò, che il significato della parola "sacramento" sia così vasto e generale, che l'etimologia o l'uso antico di questo termine può aiutarci poco nel fissare definitivamente il suo significato cristiano. Il Magistero della Chiesa cattolica-romana stabilisce definitivamente nel Concilio di Trento che siano da considerare "sacramenti" sette cerimonie soltanto[3].
Definizione. Le due definizioni più semplici e più generalmente accettate di "sacramento" sono quelle di Agostino e di Pietro Lombardo[4]. Il primo dice: "La parola viene aggiunta all'elemento, e diventa un sacramento"[5], il secondo "Il sacramento è il segno visibile di una grazia invisibile". Queste definizioni, però, sono troppo vaghe. L'unico metodo sicuro e soddisfacente per giungere all'idea di "sacramento", nel senso cristiano del termine è quello di assumere come tali quelle ordinanze che per comune consenso siano chiamate sacramenti e, analizzandole, determinare quali siano i loro elementi o caratteristiche loro essenziali, escludendo poi dalla categoria ogni altra ordinanza, divina o umana che sia, in cui quelle caratteristiche non possono essere ritrovate.
I sacramenti nella comprensione evangelica-riformata
Un utile definizione di "sacramento" nell'ambito della tradizione evangelica riformata classica, è data egregiamente, in modo sintetico, dal Catechismo maggiore di Westminster, che, alla D/R 162[6] afferma:
"Un sacramento è una disposizione [ordinanza] sacra istituita da Cristo nella Sua Chiesa, per significare, suggellare, e manifestare a coloro che si trovano nell'ambito nel patto di grazia, i benefici della Sua mediazione; per rafforzare ed accrescere la loro fede e tutte le altre grazie; per promuovere la loro obbedienza; per testimoniare e nutrire il loro amore e la loro comunione vicendevole; e per distinguerli dagli estranei".
1. Un sacramento è un'ordinanza sacra, vale a dire oggetto di una specifica disposizione di carattere sacro. La categoria di "ordinanza sacra" è una classificazione precisa. Alcune "ordinanze sacre" sono sacramenti, altre no, ma ogni sacramento è una sacra ordinanza. I sacramenti possono essere intesi come "sussidi visivi" (cose mostrate) e "gesti drammatici" (cose da farsi), ma non ogni "sussidio visivo" è da considerarsi sacramento, come pure non sono da considerarsi sacramenti ad esempio, gesti, baci o abbracci, stendardi, candele, unzioni, preghiere, promesse o giuramenti o altre istituzioni. I sacramenti sono precise disposizioni sanzionate dalla Parola di Dio e non possono essere create o modificate a piacimento da singoli, gruppi e nemmeno da chiese[7].
2. Un sacramento è una sovrana disposizione di Gesù Cristo, Signore e Capo della Chiesa, una sacra ordinanza che Egli ha stabilito durante la sua vita terrena. Il Battesimo e la Cena del Signore lo sono stati, perciò sono sacramenti. Il matrimonio, per esempio, è una sacra ordinanza, ma non un sacramento, perché non è stato istituito direttamente da Cristo stesso durante la Sua vita terrena. L'unzione degli infermi e l'imposizione delle mani compaiono pure nella Scrittura, ma non sono stati istituiti direttamente da Cristo. I "Trentanove articoli della Chiesa anglicana"[8] affermano:
"Quei cinque che vengono comunemente chiamati sacramenti, cioè la confermazione, la penitenza, l'ordine, il matrimonio e l'estrema unzione non devono essere annoverati fra i sacramenti del Vangelo, poiché in parte sono derivati da una corrotta imitazione degli apostoli e in parte sono stati di vita permessi nelle Scritture. Essi non hanno tuttavia la stessa natura sacramentale del battesimo e della cena del Signore, non possedendo alcun segno o cerimonia visibile comandati da Dio".
La lavanda dei piedi è stata fatta da Cristo ed abbiamo persino un suo specifico ordine al riguardo, ma al suo riguardo non abbiamo specifici insegnamenti normativi ed esempi nel resto del Nuovo Testamento[9]. Su Cristo, come autore unico dei sacramenti legittimi, la Confessione elvetica afferma[10]:
"...Inoltre, l’uomo non è affatto l’autore dei sacramenti ma Dio solo. Così pure, gli uomini non possono istituire dei sacramenti, avendo essi come scopo il culto di Dio; ora non spetta assolutamente all’uomo inventare o stabilire il culto da rendere a Dio ma egli deve accogliere e conservare quello che è stato ordinato da Dio. Inoltre, i simboli hanno congiunte le promesse che richiedono la fede. Ora la fede si basa sulla sola parola di Dio e la parola di Dio si accompagna a strumenti o lettere e i sacramenti a sigilli che solo Dio può collegare alle sue lettere".
3. Un sacramento implica l'uso di "segni visibili", cioè di elementi materiali quali acqua, pane, vino, e certe gesti, azioni che fanno uso di questi elementi. Sono stati istituiti questi e non altri e non sono sostituibili od integrabili con altro. Per quanto "significativa", l'uso, ad esempio, di una candela accesa al Battesimo non è stato prescritto e non è da confondere con il Battesimo. Ancora, il pane ed il vino sono elementi ai quali chi ne ha titolo devono parteciparvi e non basta solo "mostrarli" o amministrarne solo uno (il pane e non il vino). I "Trentanove articoli della Chiesa Anglicana" affermano:
"I sacramenti non sono stati comandati da Cristo per essere guardati o per essere portati in giro, ma perché ne facessimo il debito uso. E solo se vengono degnamente ricevuti, essi hanno un benefico effetto o operazione; ma coloro che li ricevono indegnamente si procurano la loro condanna, come dice s. Paolo".
4. Un sacramento "significa". Un sacramento, attraverso i suoi "segni visibili" ha lo scopo di rappresentare, suggellare e proclamare ("esibire") le verità dell'Evangelo, vale a dire tutto ciò che il Signore Gesù Cristo ha operato attraverso la Sua vita, morte e risurrezione, la grazia salvifica di Dio. Il Significato dei sacramenti è preciso e non può essere sostituito o integrato da altri a piacere o discrezione del celebrante, della comunità o anche di una comunità cristiana. Calvino[11] scrive:
"...No, io confesso perfino che i sacramenti sono viziati e pervertiti quando non è considerato essere il loro solo fine quello di farci guardare a Cristo come tutto ciò che è requisito per la nostra salvezza, ed ogni qualvolta essi sono impiegati per qualsiasi altro proposito che quello di fissare la nostra fede interamente in Lui".
5. Un sacramento è riservato a coloro che fanno parte, a tutti gli effetti, della Chiesa cristiana e a nessun altro (non è per "il mondo"). Destinatari dei sacramenti è il popolo che Dio ha legato a Sé stesso con il patto di grazia, la Chiesa visibile. I sacramenti sono ordinanze che appartengono alla Chiesa organizzata. Per questo motivo, se non in circostanze eccezionali, i sacramenti non possono essere amministrati privatamente, né nel contesto di altre associazioni dove pur essendovi presenti cristiani, non rappresentano in sé una chiesa propriamente detta.
6. Il sacramento "significa". "Significare" in questo contesto indica "un segno di qualcosa" come un cartello indicatore, un segnale stradale che rappresenta, sta per qualcos'altro. I sacramenti, perciò, indicano qualcosa di diverso da sé stessi, che rimandano ad una realtà che va oltre il loro carattere immediato. La Confessione gallicana[12] afferma:
"Noi crediamo che i sacramenti sono aggiunti alla Parola per una più ampia conferma, per essere per noi pegni e segni della grazia di Dio e per aiutare e confortare con questo mezzo la nostra fede, a motivo dell'infermità e dell'ignoranza che c'è in noi. Noi crediamo che essi sono segni esteriori in modo che Dio opera attraverso di essi con la virtù del suo Spirito, cosicché egli non possa significare alcunché a noi invano. [E tuttavia noi affermiamo che tutta la loro sostanza e verità si trova in Gesù Cristo e che se li si separa da lui, altro non sono che ombra e fumo]".
7. Il sacramento "suggella". Il termine "suggella" vuol dire qui garantire, certificare legalmente che le verità rappresentate si applicano a chi vi partecipa, cioè al popolo dei credenti. I sacramenti di per sé stessi non garantiscono nulla, ma quando vengono usati rettamente, con vera fede in Cristo, essi fungono da suggelli, "certificati" d'origine divina della realtà dei benefici della redenzione. La persona che con fede autentica in Cristo, fa retto uso del sacramento, deve considerarli come "certificati" che garantiscono l'adempimento del patto di grazia, come un marchio ufficiale che garantisce l'autenticità di un documento. In questo senso "consolano" il credente e rafforzano la sua fede. La Confessione Belga[13] afferma:
"Noi crediamo che il nostro buon Dio, avendo riguardo della nostra durezza ed infermità, ci ha ordinato dei Sacramenti, per suggellare in noi le sue promesse e per esserci pegni della buona volontà e grazia di Dio verso di noi, e anche per nutrire e sostenere la nostra fede. Egli li ha aggiunti alla parola del Vangelo, per meglio rappresentare ai nostri sensi esteriori tanto quello che egli ci dà ad intendere per mezzo della sua Parola, che ciò che opera interiormente nei nostri cuori, nel ratificare in noi la salvezza che ci comunica. Infatti questi sono segni e sigilli visibili della realtà interiore ed invisibile, mediante i quali Dio opera in noi per la virtù dello Spirito Santo. I segni dunque non sono affatto vani e vuoti, per ingannarci e deluderci, perché essi hanno Gesù Cristo per loro verità, senza il quale essi non sarebbero nulla".
8. l sacramento "amministra", manifesta, la realtà rappresentata. Anche qui, come nel caso di "suggella" si deve intendere che l'amministrazione o la manifestazione delle realtà rappresentate avviene quando si fa un uso corretto del sacramento, vale a dire con fede autentica. Indipendentemente da un'autentica fede in Cristo i sacramenti, di per sé stessi, non applicano alcun beneficio spirituale a chi li riceve. Non c'è nulla di "magico" nei sacramenti. Essi vanno accompagnati sempre dalla proclamazione della Parola di Dio e dalla fede autentica di chi li amministra e li riceve.
9. I sacramenti manifestano I benefici della mediazione di Cristo. Essi includono tutto ciò che Cristo ha fatto, fa e farà per il Suo popolo, gli eletti, tutto ciò che Egli ha fatto in quanto Profeta, Sacerdote e Re. In breve, l'intero piano di salvezza è incluso in questi benefici, dal decreto eterno di Dio di salvare gli eletti (Efesini 1:4), alla loro glorificazione finale nel regno della gloria (Romani 8:30). Essi non riguardano solo la morte o la risurrezione di Cristo.
10. I sacramenti comportano delle finalità pratiche nella vita dei credenti che vi partecipano. I sacramenti servono per "per rafforzare ed accrescere la loro fede e tutte le altre grazie" come pure per promuovere la loro obbedienza. I sacramenti, quando sono usati rettamente, servono per edificare i credenti in tutte le fasi della vita cristiana, rendendoli cristiani migliori e più coerenti. Essi servono pure come pegno, impegno, da parte del credente ad ubbidire a tutto ciò che richiede il patto di grazia.
11. Le funzioni dei sacramenti nella società umana. I sacramenti servono per distinguere il popolo di Dio da coloro che non vi appartengono, che ne sono estranei, il mondo. I sacramenti sono come un distintivo per indicare l'appartenenza. Il Battesimo è segno di appartenenza alla Chiesa. Una persona battezzata è da considerarsi membro della Chiesa di Cristo fintanto che non abbia ripudiato il suo battesimo mediante una negligenza continua e di lunga durata dei mezzi della grazia o perché ne sia stata scomunicata ufficialmente a causa di qualche peccato persistentemente praticato e del quale non abbia voluto ravvedersi. Questa funzione del Battesimo è stata largamente oscurata dall'abuso di questo sacramento in alcune chiese protestanti. Vi sono chiese, infatti, che battezzano indiscriminatamente dei bambini, indipendentemente dal fatto che i loro genitori siano o non siano membri di chiesa e senza chequesti ultimi comprendano ed accettino gli obblighi del patto di grazia. Il Battesimo diventa talvolta una cerimonia per "dare il nome ad un bambino", "celebrare la sua nascita", o per vagamente chiederne la benedizione di Dio. Il Battesimo come segno per distinguere chi vi partecipa da quelli del mondo è da intendersi strettamente quello di cui parla la Bibbia e le Confessioni di fede, non le moderne perversioni di questo sacramento.
Laddove il Battesimo è segno di appartenenza alla Chiesa, la Cena del Signore è segno del membro comunicante della Chiesa, cioè di coloro che hanno fatto una volontaria professione di fede in Gesù Cristo e Gli ubbidiscono. Per parteciparvi non basta una vaga adesione a Cristo, ma una piena consapevolezza del suo significato ed obblighi, come pure l'adesione e l'impegno verso una comunità cristiana locale.
Per riassumere, può essere utile quanto afferma la Confessione elvetica[14]:
"I sacramenti [sono] aggiunti alla Parola, ciò che essi sono. Oltre alla predicazione della sua Parola, Dio ha aggiunto, fin dall’inizio, nella sua Chiesa i sacramenti, o segni sacramentali, dei quali tutta la sacra Scrittura rende sicura testimonianza. Ora i sacramenti sono simboli o segni misteriosi e segreti, o riti santi e azioni sacre che Dio stesso ha ordinato. Essi consistono nella Parola di Dio, nei segni e nelle cose significate. Attraverso di essi egli conserva e rinfresca nella memoria degli uomini i grandi benefici che ha fatto alla sua Chiesa, rappresentando esteriormente e mettendo per così dire davanti ai nostri occhi ciò che egli ci dona interiormente e fortificando e accrescendo con questo mezzo la nostra fede mediante lo Spirito Santo che opera nei nostri cuori a questo scopo. Attraverso di essi, infine, egli ci separa anche da tutti gli altri popoli e religioni, per consacrarci e legarci a lui e indicarci ciò che vuole da noi. Alcuni sono sacramenti dell’Antico, altri del Nuovo Testamento. Ora i sacramenti dell’Antico Testamento sono diversi quelli del Nuovo Testamento. I sacramenti dell’antico popolo sono stati la circoncisione e l’agnello pasquale che veniva immolato, ragion per cui esso è messo in relazione con i sacrifici, che sono stati celebrati fin dall’inizio [del mondo]. I sacramenti del nuovo popolo sono il Battesimo e la Cena del Signore".
Note
[1] Informazioni tratte da: Charles Hodge, Systematic Theology, Princeton, 1871
[2] "...facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé (...) e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose (...) Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa" (Efesini 1:9; 3:9; 5:32). "...che noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendoin ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo" (Colossesi 1:28). "Senza dubbio, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra le nazioni, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria" (1 Timoteo 3:16). "...il mistero delle sette stelle che hai viste nella mia destra, e dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese. (...) L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta" (Apocalisse 1:20; 17:7)..[3] Vale a dire: (1) battesimo, (2) riconciliazione o confessione, (3) eucaristia o comunione, (4) confermazione o cresima, (5) unzione degli infermi o estrema unzione; (6) ordine sacro; (7) matrimonio.[4] http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Lombardo_(teologo)[5] "Accedit verbum ad elementum, et fit sacramentum".[6] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Catmagwest/catmagwest162[7] E' stato fatto l'esempio ipotetico di qualcuno che volesse creare "il sacramento" della puntura con uno spillo sul polpastrello del fedele e la fuoriuscita di una goccia di sangue, come commemorazione del sacrificio di Cristo. Potrebbe essere questo un sacramento legittimo? No, perché non è stato istituito da Cristo né esemplificato nelle Sacre Scritture.[8] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Anglicana[9] "Noi crediamo che i sacramenti che nostro Signore ha ordinato nella Sua chiesa, devono essere per noi come esercizi di fede, sia per fortificarla e confermarla con le promesse di Dio, sia per testimoniarla davanti agli uomini. E ve ne sono solo due nella chiesa cristiana che siano istituiti con l'autorità di Dio: il battesimo e la Cena del nostro Signore; pertanto, ciò che si sostiene nel regno del Papa riguardo a sette sacramenti, noi lo condanniamo come favola e menzogna" (Confessione di fede di Ginevra, XIV). Cfr. http://riforma.info/wiki/index.php?title=Ginevra/ginevra14[10] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Elvetica/elvetica19[11] Giovanni Calvino, Breve formula di una Confessione di fede (1542), http://riforma.info/wiki/index.php?title=Breveformula[12] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Gallicana/gallicana34[13] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Belga/belga33[14] http://riforma.info/wiki/index.php?title=Elvetica/elvetica19
Comments (0)
You don't have permission to comment on this page.