Il termine “Timore del Signore” è usato nella Bibbia per indicare il modo in cui bisogna rapportarsi a Dio, cioè con grande rispetto, consapevoli di essere di fronte al Creatore e Sostenitore dell’universo, dal quale in tutto dipendiamo. Dobbiamo sempre onorare Dio con fiducia ed ubbidienza, rendendogli il culto che Gli è dovuto. Non possiamo assolutamente considerare Lui e la Sua Parola “alla leggera”. Coloro che sono “in Cristo”, cioè adottati da Lui per grazia come Suoi figli, possono avvicinarsi a Lui con maggiore familiarità come ad un Padre, consapevoli del Suo amore, ma sempre con grande rispetto; timorosi sì, ma di dispiacergli, non per paura di un castigo, ma consapevoli di quanto sia importante ubbidirgli, “rispettando i patti” che garantiscono l’armonia di ogni cosa, come Lui stesso rispetta il patto stabilito con le Sue creature e mantiene le Sue promesse. E’ l’atteggiamento di chi ama: “Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore” (1 Giovanni 4:18).
Nell’Antico Testamento si parla di “timore di Dio” nei seguenti termini (qui sia nella versione Nuova Riveduta, che in quella in lingua corrente che rende meglio il senso).
“Il timore del SIGNORE è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l'istruzione” (Proverbi 1:7); “Rispettare il Signore è fondamento del conoscere; gli stolti disprezzano la sapienza e rifiutano di imparare“ (TILC).
“Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è intelligenza” (Giobbe 28:28); “È sapienza rispettare il Signore, è intelligenza rinunziare al male" (TILC).
“Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre” (Salmo 19:9).
E’ timore unito ad amore e speranza, non l’atteggiamento servile di chi di fronte ad una persona potente teme che gli si rivolti contro, facendo molta attenzione a “non offenderlo” o contrariarlo, sennò “ti potrebbe fulminare”, l’atteggiamento “cauto” di fronte all’imponderabile, per preservare sé stessi. Dio ha rivelato Sé stesso come Re dell’universo, santo, giusto e buono, ma anche “prevedibile” perché sempre rispetta i patti. Il timore, quindi, non è quello di colui che teme reazioni capricciose da parte Sua, come avveniva nelle religioni pagane verso divinità che venivano considerate imprevedibili.
Anche per il popolo di Dio nell’Antico Testamento, Dio è considerato Padre.
“È questa la ricompensa che date al SIGNORE, o popolo insensato e privo di saggezza? Non è lui il padre che ti ha acquistato? Non è lui che ti ha fatto e stabilito?” (Deuteronomio 32:6); “Popolo stupido e insensato, è questo il modo di essere riconoscenti al Signore? Non è lui il padre che vi ha dato la vita, che vi ha creati e resi sicuri?” (TILC).
“Quando Israele era fanciullo, io lo amai e chiamai mio figlio fuori d'Egitto” (Osea 11:1).
Il Nuovo Testamento ci chiama ad “un santo timore di Dio” affinché i cristiani siano sempre diligenti nei loro doveri verso Dio. Il “timore di Dio” porta al ravvedimento, consapevoli che la Legge di Dio va rispettata e prevede conseguenze per chi non lo fa.
“E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna” (Matteo 10:28); “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima. Temete piuttosto Dio, che può mandare in rovina sia il corpo sia l'anima, all'inferno” (TILC).
“Consapevoli dunque del timore che si deve avere del Signore, cerchiamo di convincere gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conosciate ... Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2 Corinzi 5:11; 7:1); “Sappiamo dunque che cosa significa avere timore di Dio e ci sforziamo di convincere gli uomini. Dio ci conosce perfettamente, e spero che anche voi ci conosciate nelle vostre coscienze ... Dal momento che abbiamo queste promesse, carissimi, liberiamoci da tutto quel che ci sporca, sia nel corpo sia nello spirito. Viviamo nel timore di Dio consacrandoci completamente a lui” (TILC).
“Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore” (Filippesi 2:12); “Miei cari, quand'ero tra voi, mi avete sempre ubbidito. Ubbiditemi ancora, soprattutto ora che sono lontano: datevi da fare per la vostra salvezza con umiltà e trepidazione” (TILC).
“...sottomettendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo” (Efesini 5:21); “A causa del rispetto che dovete avere per Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri.” (TILC).
“Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante” (Ebrei 12:28-29); “Perciò dobbiamo essere riconoscenti, perché riceviamo in dono il regno di Dio, che è incrollabile. Ringraziamo Dio e serviamolo come piace a lui, con rispetto e venerazione. Perché, come dice la Bibbia, il nostro Dio è un fuoco che divora” (TILC).
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